Parigi 1793. Attraverso il serrato confronto di una coppia, va in scena uno scorcio di Rivoluzione, carico di promesse e di eccessi, di glorie e di spine.
Nella città sulla Senna sventola il tricolore della Repubblica, i Caffè brulicano di gente e di idee, e le piazze, teatro di balli e di feste popolari, si trasformano a volte in luoghi di supplizio, dove è Madame la ghigliottina a farla da padrona. E in autunno, mentre cadono le prime foglie, cade anche la testa di Marie-Antoinette, la regina straniera mai amata dai francesi.
Un tempo al servizio della fastosa corte di Versailles, l’irrequieta Manon, rinomata modista, e suo marito Bertrand, cuoco raffinato dal tratto elegante, vengono travolti dal nuovo corso della Storia, ritrovandosi sempre più estranei l’una all’altro: lui, ancorato al passato, fedele ai riti e ai dettami dell’Ancien Régime; lei, soggiogata dal fascino del credo giacobino, attratta da quel mondo più libero e più equo predicato da Maximilien de Robespierre, capo carismatico del governo rivoluzionario, che abita nel suo stesso quartiere, a due passi dalla sua casa.
Costretto a difficili prove, tra illusioni, speranze e colpi di scena, l’amore tra Manon e Bertrand corre sul filo di una corda, rischiando di finire nella polvere.
Il fricandò era pronto, la tavola apparecchiata. Nella cucina dei Blondel, una festa di odori dolciastri e pungenti, tra cipolle candite, salse al pepe nero, soffritti.
Di vedetta alla finestra, Manon buttava un occhio alla strada e uno all’orologio a pendolo, nell’impazienza di veder rientrare suo marito, uscito all’alba.
Per ingannare il tempo, si mise a ripassare alcune battute di una commedia che presto sarebbe andata in scena al Vaudeville, un focolaio di giacobini, dove le avevano appena promesso una piccola parte, nonostante lei, una modista, fosse stata al servizio della regina fino alla presa della Bastiglia.
Dei giorni di Versailles non le rimanevano che i risparmi, oltre a qualche momento memorabile. Ricordi che quel mercoledì sedici ottobre del millesettecentonovantatré tornavano a ingombrarle la mente, incalzati dal tragico evento che, a quell’ora, s’era già consumato a piazza della Rivoluzione, laddove una Marie-Antoinette senza più titoli né scettro aveva offerto al boia il bel capo dai riccioli sgualciti. Continua
L'autrice
Adriana Assini vive e lavora a Roma. Sulla scia di passioni perdute, gesta dimenticate, vite fuori dal comune, guarda al passato per capire meglio il presente e con quel che vede ci costruisce un romanzo, una piccola finestra aperta sul mondo di ieri. Dipinge. Soltanto acquarelli. E anche quando scrive si ha l’impressione che dalla sua penna, oltre alle parole, escano le ocre rosse, gli azzurri oltremare, i luccicanti vermigli in cui intenge i suoi pennelli. Con Scrittura & Scritture, ha pubblicato diversi libri, tutti a sfondo storico, tra cui Le rose di Cordova (2007), La Riva Verde (2014) e Un caffè con Robespierre (2016). www.adrianaassini.it
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