Nero Dostoevskij – Antonio Mesisca

 13,50

Un demone possiede l’anima di Oscar Peretti: quello del gioco d’azzardo. Ma Oscar, che da un impiego nelle pompe funebri è passato a quello in una gioielleria, non se ne cura. Continua a frequentare sale da gioco e persone poco raccomandabili alle quali deve soldi, tanti soldi, fino a quando una sera il Jack, la Donna e il Re ebbero la faccia tosta di calarsi in tavola, con quegli altri due schifosi dei loro amici, tutti con lo stesso completo nero a fiori: “Eccoci, Peretti, adesso sei fottuto.” Per uscire dai guai, Oscar escogita un piano, ma gli serve una pistola. Il caso lo fa incontrare con il Turco, e il giro di losche amicizie si allarga. Eppure tutto sembra procedere al meglio e la sua vita è sul punto di cambiare, come dalla notte al giorno. Purtroppo, per uno come Peretti i piani non vanno mai come stabilito. E quando fuori dalla sua casa arriva il macinino di un solerte commissario, Oscar capisce che la sua partita più importante non è ancora chiusa. Il ritmo è serrato, le situazioni rocambolesche, il tono ironico e brillante. Tutto questo è Nero Dostoevskij. A proposito, ma cosa c’entra Dostoevskij?

Pagine: 160
Collana: Catrame
Genere: Noir/Commedia nera
Pubblicazione: ottobre 2015
Disponibile anche in ebook

COD: 9788889682821

Inizia così

Nero_DChiusi i conti con il gioco d’azzardo una sera di dicembre, quando, imputato dell’ennesimo ammanco dalle casse della gioielleria, sparai a mia moglie a sangue freddo. Non le lasciai il tempo di ripetermi che ero un fallito, un povero morto di fame raccolto per strada, che campavo alle sue spalle, che buttavo nel cesso i risparmi di una vita. La spensi con la stessa disinvoltura, con l’identica consapevolezza con cui si smorza una radio.
Off. Fine delle trasmissioni.
Finì sul bancone di cristallo come un orologio al quarzo cui cambiare le pile, vidi poi il corpo scivolare a terra e una pozza di sangue allungarsi sul pavimento. Il Turco entrò in negozio proprio nel momento in cui… Continua

L'autore

Antonio Mesisca è nato a Novara il secondo giorno di gennaio del 1975, proprio mentre Cesara Buonamici compiva 18 anni. Questo non lo avvantaggerà nella formazione della sua carriera artistica, ma nemmeno lo penalizzerà, va detto.
Ha consumato l’adolescenza tra vecchi maggioloni scassati, partite di pallone rigorosamente in panchina, fernet e cola.
Da quando vende bulloni il suo stile narrativo è decisamente migliorato.
Tra i suoi idoli Pino Cacucci, Etgar Keret e l’ing. Brugola. Dicono di lui: Antonio chi?

Recensioni

Le letture di Adso
Il romanzo di Antonio Mesisca scorre molto velocemente: le situazioni paradossali alle quali assisteremo e la filosofia di vita del protagonista, ironica e disincantata, ci strapperanno più volte un sorriso.
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Francesca Funicella – Il topo di biblioteca
si legge con il sorriso e anche con un pizzico di curiosità su come andrà a finire
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Alessandra Micheli – Les fleurs du mal
E non si può non provare simpatia per lui. In fondo lui è una parte di noi stessi. Siamo noi Oscar Peretti, ognuno con il proprio demone.
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Luoghidilibri
Il ritmo incalzante, le situazioni al limite del paradossale, l’irriverenza e la sfacciataggine di cui il racconto è intriso sono la carta vincente di questo piacevole e decisamente atipico noir
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Sara Valentino – Septem Literary
Leggendo questo romanzo cosa dovreste provare per il Peretti? Disgusto, ribrezzo, astio e invece vi accorgerete che l’autore ve lo dipingerà in maniera così ironica, che tutte le sue invenzioni e macchinazioni vi faranno sorridere.
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Simona Coppero – Del furore di avere libri
Complimenti all’autore per la “progettazione” del racconto, per la scrittura, e per la fantasia nel comporlo, con me ha messo a segno una “scala reale”.
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Lorenzo Strisciullo – Mangialibri
Per raccontare una realtà patinata ma al contempo degradata e patetica, Mesisca ha scelto la via dell’ironico, spesso del grottesco.
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Mirko Giacchetti – Lettera2
Un noir con un retrogusto pulp che favorisce una lettura ad alta velocità.
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Nunzio Gallo jr – Il Paradiso degli Orchi
Un piccolo capolavoro di caratterizzazione è la scrittura. Brillante, irridente, snella. A tratti irritante. Scivola via in un sol colpo di pistola, in un fiatone dopo una corsa in salita e una discesa liberatoria, ammalia il lettore.
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Gianluigi Bodi – Senzaudio
Mesisca è bravo a rendere omaggio al genere, ridicolizzando l’antieroe e le forze dell’ordine e perché dopo averlo finito capisci che al mondo c’è qualcuno peggiore di te.
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Ramona Granato – Leggimi nel pensiero
Antonio Mesisca costruisce un personaggio negativo in maniera così perfetta che diventa godibile nonostante il fastidio che potrebbe causarvi.
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Elio Freda – Giallo&Cucina
Vi consiglio di leggere Nero Dostoevskyij per l’originalità del testo
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Filippo Lancietto – Kultural
Nero Dostoevskij e il lieto fine a testa in giù
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Stefania Castella – Meloleggo.it
La scrittura di Antonio Mesisca, firma di questo geniale Nero Dostoevskij (Scrittura & Scritture), è la più fresca tra quelle intercettate negli ultimi tempi.
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Giovanni Serpico – Avison Magazine
Nero Dostoevskij è uno di quei libri che si bevono, con il suo stile oscillante tra comicità dei personaggi e drammaticità degli eventi.
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Antonietta Mirra – L’amica dei libri
L’autore è un interessante giocoliere di parole, incastrate alla perfezione per fondere serietà e risate, scomodando nientemeno che l’imperturbabile autore russo.
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Irene Spagnuolo – Quotidiano Piemontese
Prende alla pancia, Nero Dostoevskij. Innanzi tutto per il ritmo.
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Gabriele Ottaviani – Convenzionali
Una voce originale. Continua a leggere >>


Eleonora Groppetti – Corriere di Novara
Lo stile cattura, la trama incuriosisce, la storia avvince: Sfida letteraria vinta. Continua a leggere >>


Patrizia Seghezzi – Thrillerpages
Ottima scrittura, buona trama e un’ironia che traspare da ogni pagina fanno di questo libro una gran bella prova per un autore giovane e talentuoso.
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Interviste

Chef Book – Rete 7
Intervista a cura di Federico Audisio
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Giallo&Cucina
Intervista a cura di Alessandro Noseda
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Intervista a cura di Mariachiara Oliva
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Intervista a cura di Mirko Giacchetti
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